domenica 12 dicembre 2010

Caravaggio a Lizzano


Nel 2010 ricorre il IV centenario della morte di Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610).
Il titolo della mostra, L’urlo e la luce, vuole fissare icasticamente la “cifra” di un percorso creativo segnato da una sempre più profonda e drammatica ricerca della verità ultima delle cose.
La mostra racconta il percorso creativo del grande pittore lombardo attraversdo la riproduzione a grandi dimensioni e ad alta definizione digitale di 31 capolavori dipinti tra l’ultimo lustro del ‘500 e il primo decennio del ‘600 e disposti in un ideale percorso entro cinque stanze, in sequenza non cronologica ma tematica.
Il visitatore è invitato ad immedesimarsi in ciascuna scena e a diventarne partecipe, perché in essa si mostra e accade il dramma dell’esistenza: l’urlo, ossia la problematicità del reale in cui tutto per natura precipiterebbe tragicamente nel nulla se non irrompesse la luce della Grazia a chiamare, convocare e ultimamente salvare.
Il “cuore” della mostra sono le tre scene che narrano la vicenda di san Matteo in San Luigi dei Francesi a Roma, uno spettacolo teatrale in tre atti: Matteo chiamato (Vocazione), per un compito (scrivere il Vangelo) e per un destino di gloria (attraverso il martirio).
La mostra è prodotta da Itaca, società editrice e di promozione culturale, e curata dal professor Roberto Filippetti, studioso d’arte e letteratura, già noto al grande pubblico perché da anni percorre l’Italia per introdurre bambini, giovani e adulti all’incontro con la grande arte, letteraria e pittorica. L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale “ARCADIA”, Associazione di Promozione Sociale, in collaborazione con l’Associazione Culturale ARS GROUP, e si avvale dell’ALTO PATROCINIO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA, della REGIONE PUGLIA, Assessorato alle Politiche Giovanili e dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, della PROVINCIA DI TARANTO, Assessorato alle Politiche Giovanili e del COMUNE DI LIZZANO.
Sponsor: Scuola Edile Taranto, che per l’occasione esporrà alcuni lavori in pietra leccese e alcuni mosaici, e altri imprenditori e commercianti locali.

Inaugurazione
sabato 18 settembre, ore 19
Intervengono:
on. Maurizio Lupi, vicepresidente Camera dei Deputati
ass. Catia Marinò, assessore politiche giovanili Provincia di Taranto
avv. Dario. M.F. Macripò, sindaco di Lizzano
don Francesco Simone, direttore Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici Arcidiocesi di Taranto
dott. Fabrizio Nardoni, presidente Scuola Edile di Taranto
dott. Giuseppe Marino, presidente Associazione culturale “Arcadia”
Intervento musicale di
Roberta Mascia, arpa
Degustazione di vini a cura di
La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta tutti i gioni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 21,00.
E’ possibile effettuare visite guidate su prenotazione.
Per info e prenotazioni:
Giuseppe Marino: 340 970 38 63
caravaggiolizzano@hotmail.it














Indirizzo di saluto per l’evento  di don Francesco Simone, Direttore dell'Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Taranto

Non potendo rivolgere di persona il mio saluto poiché impegnato a seguito dell’Arcivescovo di Taranto, volentieri invio queste poche righe per esprimere, a nome dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, il mio vivo compiacimento per la realizzazione della mostra “L’urlo e la luce” in occasione del IV centenario della morte dell’illustre artista Michelangelo Merisi da Caravaggio.

L’Arcidiocesi di Taranto non ha esitato a concedere il proprio patrocinio per questo evento.
Questa mostra, infatti, celebra un grande artista che ha saputo conciliare il genio artistico con la realtà, donando al patrimonio artistico ecclesiastico considerevoli e magnifiche opere. Inoltre, la felice ripartizione tematica delle immagini in mostra permette ai fruitori di poter considerare un aspetto fondamentale e caratteristico dell’opera del maestro, che è quello di saper comunicare l’efficacia della Grazia nella vicenda umana segnata dal limite e dalla pochezza. Le opere del Caravaggio, oltre ad essere gravide di bellezza e di luce, sono sicuramente gravide di fede, di una fede combattuta e sentita dallo stesso artista, il quale non si è risparmiato nel far guidare le sue pennellate da una mano invisibile eppure presente: quella di Dio.
In tutte le sue opere con un tema sacro, Caravaggio non trasmette semplicemente un suo proprio messaggio, ma la verità del mistero stesso di Dio da lui meditato e di esso ci dà la sua propria lettura, non già per glorificarsi, bensì per glorificarne la Sorgente.

E’ molto importante mettere in evidenza non solo l’aspetto estetico-formale delle opere, ma è necessario anche un vivo interesse per il contenuto che ha ispirato tanta bellezza; altrimenti si rischia di rendere sterile l’arte, inaridendo il flusso vivificante della forte dimensione spirituale dell’opera caravaggesca. Il particolare linguaggio di bellezza del Caravaggio suscita sì emozione ed ammirazione, ma può anche suscitare conversione se si ha la capacità di superare le sole emozioni sensibili, spalancando gli occhi allo stupore.
In una società come la nostra, che può essere definita società delle immagini e dell’immagine, niente è più viziato dello sguardo. Saper guardare è una capacità che solo in pochi riescono ad avere, tanto che le opere e le vite di molti grandi dell’arte restano spesso mute e lontane. Occorre purificare il nostro sguardo, abituandolo a guardare in modo nuovo alle cose di sempre: solo in questo modo ci si può aprire allo stupore.

Nel corso della storia della Chiesa, l’arte non ha mai smesso di tacere il mistero di Dio, rendendolo visibile ai nostri occhi attraverso forme belle e affascinanti. La bellezza dell’arte, insomma, aiuta a contemplare il mistero; la contemplazione della bellezza aiuta a penetrare il mistero e la conoscenza del mistero aiuta la conversione della vita.
            L’arte del Caravaggio ne è una testimonianza concreta.

Nell’esprimere sentimenti di gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile qui a Lizzano (di cui sono fiero figlio) questo grande evento culturale, auguro a tutti coloro che visiteranno la mostra di poterne uscire stupiti e pieni di speranza.



 



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