mercoledì 26 ottobre 2011

Pier... una scheggia di Paradiso


E' stato un incontro indimenticabile quello che si è svolto nel nostro paese il 27 ottobre 2011 in occasone della presentazione del libro: "Pier... una scheggia del Paradiso", biografia di un giovane ragazzo di Faggiano venuto a mancare in età giovanissima a causa di un male incurabile.

Quella di Pierangelo sarebbe stata una storia drammatica come tante altre se il protagonista non fosse stato un ragazzo intelligentissimo e animato da una fede immensa, pur cresciuto in un ambiente familiare piuttosto indifferente ai temi religiosi. In questa storia, la malattia e la sofferenza costituiscono l'humus all'interno del quale il soffio dello Spirito fa nascere e sviluppare una fede che porta un figlio a diventare "padre" del proprio papà. Pierangelo, che fin dai primi momenti della malattia ha visto in essa un progetto di Dio, abbandonandosi totalmente al suo "amico Gesù", genera alla fede molti di coloro cha ha intorno, a iniziare dal suo papà.
In un mondo che per tanti aspetti appare scristianizzato e in una società in cui, con un eccesso di superficialità e faciloneria, vengono assegnate ai giovani di oggi "patenti di bamboccione", questo piccolo libricino è una piccola-grande testimonianza che narra, come ha detto chi ha conosciuto Pierangelo nell'intimo, la vicenda umana e spirituale di "una scheggia di paradiso".


 
SONO INTERVENUTI ALLA SERATA
- avv. Dario Macripò, sindaco di Lizzano -
- padre Pio Montagna, parroco di san Pasquale
- dott.ssa Milena Schirano, moderatrice e vice presidente Ass.ne Arcadia
- Angelo Nisi, presidente Associazione Pietre Vive onlus
- prof. Michelangelo Iurlaro, ministro O.F.S.
- prof. Giuseppe Marino, presidente Ass.ne Arcadia
- Simona Cirillo, responsabile Confraternita Misericordia
- Anna Maria Lecce, presidente Fratres
- dott. Giuseppe Grasso, autore del libro
- dott. Alfonso Capuzzimati, presidente Ass.ne Pierangelo Capuzzimati onlus





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Intervento del Presidente Prof. Giuseppe Marino

E' con immenso piacere che l’Associazione di Promozione Sociale ARCADIA partecipa a questo incontro per la presentazione del volume di cui ampiamente si è già parlato questa sera. Desidero ringraziare, a nome di tutta l’associazione di cui mi onoro essere Presidente, tutti coloro che hanno avuto un ruolo importante per l’organizzazione della serata, dall’ing. Gaetano Rizzo, a tutte le associazioni che hanno creduto e partecipato e che con gli interventi dei rispettivi presidenti ci hanno aiutato a meglio comprendere la vita del giovane Pierangelo scomparso così prematuramente e, in modo del tutto peculiare il suo sacrificio, il suo martirio offerto a Dio per amore e accettazione.

Un saluto e un ringraziamento affettuoso ai genitori e ai parenti tutti di Pierangelo; e, permettetemi di dirlo, grazie per avercelo donato. Ora Pierangelo non è solo il vostro figlio amato, ma è anche un nostro figlio, un figlio della Chiesa che, chi ha fede, dovrebbe guardare con ammirazione, stupore e voglia di confrontarsi, riflettere, camminare in quella speranza cristiana di cui tutti abbiamo bisogno, soprattutto in tempi così difficili e fragili. Lo aveva capito benissimo Pierangelo quando a scuola delineò gli aspetti della società di oggi:

Il mondo di oggi è troppo complesso per chiarirne in breve l’esistenza. Tutto appare collegato, unito, esaltato e continuamente diviso in varie facce della stessa medaglia. Assistiamo a sconcertanti avvenimenti che mettono in dubbio le certezze e le verità. Si pensi al crocifisso, in Italia, e specialmente in Italia, roccaforte della cristianità, gettato dalla finestra da un islamico. Ciò è possibile? Manca totalmente il rispetto che appunto deve far parte della religione come della politica, fra tifosi di diverse squadre, fra nazioni o semplicemente e unicamente della società. Siamo forse alla deriva. La religione sta affrontando una crisi nel mondo occidentale, il cristianesimo segretamente è forse in crisi”.

Anche molti giovani dovrebbero guardare alla sua figura: alla sua figura come studente per niente superficiale, ma con il suo ardente desiderio di conoscere e approfondire non solo la realtà che ci circonda e in cui siamo inseriti e chiamati a vivere la nostra esistenza, ma soprattutto cercare di capire e carpire qualche segreto del mistero della nostra religione e di quel Dio Rivelatosi pienamente nella figura di Gesù Cristo. Perché, se da un lato la Rivelazione rivela, svela, mostra chiaramente gli aspetti fondamentali del nostro Dio, dall’altro lato la Rivelazione ri-vela, ossi vela di nuovo, nasconde nuovamente. E’ questo il mistero di Dio: mostrarsi e nascondersi, come in un continuo ed eterno gioco. Questo è il compito di ogni cristiano: cercare di capire perché tanto amore è riservato da Dio ai suoi figli.
Credo ut intelligam. Intelligo ut credam: così affermava Sant’Agostino. Credo per capire. Capisco per credere. E il nostro Pierangelo faceva bene a interrogarsi su Dio:Cosa è la religione? Cosa è la fede? Chi,Dio? E’ un bisogno, una necessità, la verità che traspare dal volto di ognuno”.

E ancora i giovani dovrebbero guardare a Pierangelo proprio perché ha saputo in poche righe, e con accenti, a volte poetici ma efficaci, sintetizzare gli aspetti della gioventù di oggi.

Le nuove generazioni sono sempre figlie dei loro tempi, personificazioni complete dei complessi intrecci emotivi, ideologici e culturali che irradiano o adombrano i secoli. Sono in fin dei conti docili e pieghevoli rampicanti che necessitano di cure e consigli, richiedono esempi, influenze, modelli da seguire, altrimenti crescerebbero rozzi e spinosi, di una bellezza dura e selvatica come quei cespugli che macchiano i campi primaverili”.

E nello stesso tempo da grande osservatore, psicologo e pedagogo riconosceva nella società “malata” di oggi la colpa per non sapere educare.

“Una società priva di valori, arida di modelli umani veri e trascinanti, un mondo che sprofonda nell’auto distruzione, che non sa comprendere o tanto meno risolvere i suoi reali problemi, che si trastulla nei vizi e ha perso ogni minimo concetto di virtù e moralità quale irradiante influsso donerà (trasmetterà) ai suoi figli?”

Certo, non vogliamo essere pessimisti; d’altronde Pierangelo ci ha ricordato che la speranza e l’amore è la nostra armatura, l’armatura di cui ogni vero cristiano dovrebbe rivestirsi.

L’umanità è una fenice che rinasce da se stessa, e bisogna sperare nei giovani perché traghettino questo pianeta verso altri orizzonti.

Grazie Pierangelo per il tuo sacrificio, per il tuo martirio, per il tuo amore, per il tuo esempio, per la tua gioventù.


































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